La coscienza di... Svevo

drammaturgia collettivo corpo 10
regia Luigi Imperato e Silvana Pirone


La coscienza di Zeno è la finta autobiografia di un personaggio che non ha eguali nella letteratura contemporanea: Zeno Cosini è un nevrotico ossessionato dal vizio del fumo, un malato immaginario, un commerciante incapace e un uomo apparentemente inadatto a qualsiasi attività. Eppure, in un mondo che sembra governato dalla legge del più forte, Zeno attraversa la vita con leggerezza e ironia, riuscendo a “cadere sempre in piedi” e a trionfare sugli altri e sui suoi stessi limiti.
Grazie a La coscienza di Zeno, Italo Svevo, un anziano industriale triestino con un passato da scrittore fallito, si è ritrovato negli ultimi anni della sua vita ad essere paragonato ai grandi maestri della letteratura contemporanea, celebrato dai critici europei nei più importanti salotti letterari.
Ma chi era Italo Svevo? Dai ricordi e dagli aneddoti della figlia Letizia emerge oggi, a 150 anni dalla sua nascita, una figura sorprendentemente somigliante a quella del suo grande protagonista letterario. Uno Svevo ipocondriaco e ossessionato da mille malattie e fissazioni, come quella di non saper scrivere in italiano o di non riuscire a smettere di fumare le sue 60 sigarette al giorno. Uno Svevo distratto al punto di perdersi per strada la figlia piccola e gelosissimo della moglie come un ragazzino, ma anche un uomo generoso e capace di sdrammatizzare qualsiasi situazione, come quella, tragica, della sua morte per un incidente stradale.

Con questa pièce teatrale si tenta di rendere evidenti, chiari e comprensibili i passaggi psicologici e letterari, spesso nascosti o poco noti, che hanno portato l’uomo Ettore Schmitz a concepire il suo più grande capolavoro. Senza incappare nel luogo comune della coincidenza tra autore e personaggio, si cerca di ricavare un percorso che identifichi i principi di similitudine tra Ettore, Italo e Zeno, che analizzi i tratti distintivi della sua opera, anche in relazione al contesto sociale, culturale e politico dell’epoca, che mostri lati sconosciuti del suo
carattere e della sua vita privata e che possa, nel complesso, essere divulgativo e piacevole allo stesso tempo.

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